Conferimento della Cittadinanza Onoraria al Capo di Stato
Maggiore dell’Arma dei Carabinieri:
Gen.
Mario Nunzella
Leporano
- Castello Muscettloa 1998
Discorso di Elogio
Ci
sono molte ragioni per poter desiderare e voler conferire una Cittadinanza
Onoraria ad un cittadino di questa nostra terra, ad un uomo che, irradiando la
propria esistenza con la luce della ragione, dell’intelletto, della
abnegazione, dell'amore di servizio, dell'amore di patria, ha effuso un fascio
di luce su questa nostra Leporano,
elevandola agli onori della considerazione e del rifèrimento nazionale.
Mai come in questa occasione, I'uomo e l'ambiente hanno interagito e meritato
1'attenzione della popolazione, della Provincia, della Regione, dello Stato
Italia.
Grazie, Eccellenza!
Grazie,
Generale Mario Nunzella. per permetterci di vivere con fierezza il Suo alto
incarico di Capo di Stato Maggiore dell'Arma dei Carabinieri d'Italia: strenui
difensori della legalità e strenui combattenti per la ricerca e il mantenimento della giustizia stessa.
Grazie a nome del Consiglio Comunale,
dell'Amministrazione Provinciale, a nome delle
Autorità presenti. a nome degli illustri ospiti venuti ad onorarci, a
nome di tutta la cittadinanza di Leporano. di tutti gli Amici, di tutti coloro
che, me compreso, l’hanno vista e la vedono amica ed hanno ammirato il suo
incedere forte verso la realizzazione del sogno, del grande sogno di servire
degnamente questa nostra nazione da protagonista vero, autentico, esemplare,
sublime nella capacità intellettuale, nei
valori cristiani, nella correttezza, nella giustizia, e nella ricerca
del male per vincerlo e permettere a tutti di vivere nella speranza della
ricerca della qualità della vita in questa pur bella, nonostante tutto, e amata
Italia.
Questo
pese, questa comunità oggi brilla di luce propria e di luce riflessa per il Suo
alto compito di Stato. Credo che il valore del nostro antico e glorioso
passato, la grecità che ci pervade, la fede sempre viva, sin dal culto per la dea Persefone e fino alla venerazione
per il nostro Santo Protettore Emidio, l'essere stato luogo di origine di Taras, la presenza della Roma
imperiale, i riferimenti continui degli scrittori classici alla nostra terra
per i suoi succosi prodotti, le amenità dei luoghi, e poi la semplicità della
nostra gente e la laboriosità, l'affabilità, la nostra affannosa ricerca di un
futuro luminoso, avvalorata da quella forte intesa tipica della
Leporano-famiglia, siano un tutt'uno con la sua grande, eletta. valoriale Sua personalità.
Ci
rivediamo tutti in Lei e ci sentiamo un po’ tutti Nunzella e un po’ Di Bartolomeo; a quest'ultimo nome è legata
buona parte della storia e della vita di Leporano. Chi non ricorda don Alfonsino, Sindaco dal
l95l al 1960? Ci sentiamo tutti orgogliosamente un po’ Leporano.
Poche
volte capita di dover ringraziare Dio
per il dono dell’ intelligenza; poche volte capita di doverlo glorificare per
il dono della capacità di essere al servizio degli altri e della nazione;
pochissime volte capita di poter dire: “Grazie, mio Signore, per aver ricevuto
il dono dell'amore per gli altri e della capacità di saper interpretare i fatti
della gente per aiutarla”.
Vivere
nell'impegno, affermandosi nella difesa dei diritti del cittadino, sapendo di
dover interpretare al meglio la vita, appare il Suo alto segno di una esistenza
vissuta da protagonista dell'essere e del dover essere. Strenuo combattente
della legalità e della giustizia, della obiettività e della partecipazione
costruttiva, della crescita umana e del modo autentico di vivere,
Lei ha"permesso a noi di criptare valori e principi che inneggiano
alla vita e, al tempo stesso, conferiscono spiritualità, nazionalismo, orgoglio
di essere cittadini d'Italia e concittadini di Leporano, ma anche e soprattutto
amici, in quel sentimento che nessuna istituzione può codificare, ma che
appartiene alla consuetudine, alla conoscenza, a quella coscienza collettiva
che custodisce per sempre la verità... la verità che noi custodiremo nei tempi
'. e quella che ci rende l'onore della Sua appartenenza a noi; quella verità
che ci permette di dire:
Grazie,
Mario, la tua Leporano ti stringe la mano e ti pone a custodia nel suo immenso
tesoro, fatto di cose e di uomini, di essere liberi e tolleranti."